CHI SIAMO

Lo statuto

È il contratto con il quale i TUTTI I SOCI convengono in merito alle regole fondamentali sulla vita dell’ente, il suo funzionamento, l’ordinamento interno, e gli SCOPI SOCIALI


I Centri Terza Età

SONO SPAZI, per lo più comunali, dati in CONCESSIONE a Associazioni SOCIO CULTURALI e RICREATIVE con regolare Statuto. Nel nostro caso, le Associazioni di ogni CTE  gestiscono gli spazi sulla base di finalità condivise con l’amministrazione comunale tramite un AFFIDAMENTO FORMALE

 

Dal 2018

le Associazioni dei CTE, in accordo con l’amministrazione comunale, hanno iniziato un PERCORSO DI TRASFORMAZIONE e di CRESCITA.

 

Da CENTRI TERZA ETA’ a CENTRI PER  TUTTE  LE  ETÀ

OVVERO il Comune ha AFFIDATO alle ASSOCIAZIONI Socio Culturali Ricreative la gestione degli SPAZI (i CTE) al fine di promuovere sul territorio la partecipazione e integrazione delle persone over 65, con particolare attenzione ai «grandi anziani e ai fragili», in una  dimensione INTERGENERAZIONALE, incrementando l’apertura alla collaborazione con:

  • LE RETI SOCIALI dei quartieri
  • ALTRE REALTA’ ASSOCIATIVE presenti sul territorio
  • tra CTE cittadini
  • ….

 

MA LO STIAMO GIà FACENDO, COME?

attraverso il COORDINAMENTO dei CTE, la COLLABORAZIONE con L’AMMINISTRAZIONE e con la/il REFERENTE dell’unità OPERATIVA AREA ANZIANI presente in ogni CTE.

OGGI VORREMMO CAMBIARE LA FORMA GIURIDICA DIVENTANDO: ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

COSA SONO I CTE OGGI

I CTE sono luoghi di aggregazione, impegno sociale, promozione di cultura e attenzione alla salute psicofisica delle persone, diffusi capillarmente in 18 quartieri della città di Bergamo. Mettono in campo un’attenzione privilegiata agli over 50enni, all’interno di attività e progetti per tutte le età e a servizio della comunità.


È in atto al loro interno un interessante e articolato percorso di evoluzione e cambiamento che ne sta modificando la natura, ampliando le fasce d’età coinvolte, diversificando gli obiettivi e moltiplicando le proposte, ponendoli in stretta relazione con i soggetti sociali presenti nei quartieri e con le principali istituzioni della città.


I CTE sono gestiti da associazioni di volontariato che confluiscono in un Coordinamento cittadino che ne accompagna il percorso di sviluppo, garantendo al contempo tutte le opportune connessioni con l’Unità Operativa Anziani dell’Assessorato alle Politiche Sociali, che mette a loro disposizione gli spazi in cui operano.

 

COSA FANNO I CTE

  1. I CTE spazi per l’aggregazione quotidiana
    Ogni settimana i 18 CTE della città aprono le loro porte e accolgono centinaia di persone che li frequentano come luoghi di incontro,  cambio e libera aggregazione, per una fondamentale funzione socializzante utile a contrastare il fenomeno della solitudine, che rischia di colpire sempre più persone. Alla classica apertura pomeridiana, alcuni CTE ne affiancano altre la mattina e la sera, offrendo quindi un ampio spettro di possibilità.

  2. I CTE, Centri per Tutte le Età, luoghi dell’incontro e dello scambio intergenerazionale
    I CTE sono sempre più caratterizzati da una frequentazione libera e dinamica, aperta a tutte le generazioni, che supera l’idea di una presenza esclusiva di over 60enni. Tutto ciò è facilitato da attività e progetti costruiti con i Servizi della Prima Infanzia, le scuole, gli oratori, gli spazi giovanili presenti nei quartieri dove i CTE hanno sede. Questo determina un arricchimento delle relazioni ed un rafforzamento dei legami che si vengono man mano a creare.

  3. I CTE come luoghi della comunità
    I CTE stanno gradualmente maturando il senso di  appartenenza al quartiere in cui si trovano. La loro partecipazione sempre più frequente alle Reti Sociali è la precondizione per sviluppare rapporti di proficua collaborazione con associazioni e servizi che vi operano. Ciò sta portando anche ad incrementare le forme di condivisione delle risorse proprie di ogni soggetto (spazi, attrezzature, tempi), a tutto beneficio della comunità.

  4. I CTE attenti agli anziani fragili del quartiere
    Gli anni appena trascorsi, caratterizzati dalla pandemia SARS-CoV-2, ci hanno mostrato la necessità di dare vita a forme di mutuo aiuto locali e sempre più prossime alle persone maggiormente esposte alle fragilità. In questo tempo, molti CTE si sono stabilmente attivati, in collaborazione con i Servizi Sociali comunali e con le associazioni caritative locali, per offrire attenzioni e supporti concreti a persone e nuclei familiari in difficoltà.

  5. I CTE luoghi dell’erogazione di servizi
    Una prospettiva verso cui i CTE si stanno incamminando è quella di diventare punti di riferimento capaci di mettere a disposizione nei propri quartieri, servizi di pubblica utilità, caratterizzati quindi da una significativa vicinanza, in particolare alle persone più anziane e con mobilità ridotta. Dall’erogazione di certificati d’anagrafe, alle consulenze fiscali, da alcune prestazioni sanitarie, al supporto per l’accesso a benefici comunali, i CTE sono orientati a divenire dei veri e propri centri di pubblica utilità.

  6. I CTE favoriscono l’invecchiamento positivo
    Il rapido aumento dell’età media di vita va il più possibile accompagnato da una migliore qualità della stessa. Invecchiare positivamente non solo è possibile, ma dev’essere assunto come obiettivo prioritario: sia per il benessere che genera nelle singole persone, sia per i benefici economici conseguenti al fatto di prevenire o comunque ritardare nel tempo l’erogazione di prestazioni sociosanitarie. Tutti i progetti che nei CTE riguardano il benessere fisico, cognitivo e sociale vanno in questa direzione.