Il Villaggio degli Sposi è stato il capofila di questa prima importante transizione grazie all’instancabile opera di Dionisio Golino, il quale, con l’allora assessora alle politiche sociali Zaira Cagnoni davano inizio alla nuova era consolidatasi nel 1998 con la costituzione delle Associazioni Socio Culturali per la Terza Età con tanto di statuto e che gestivano i CTE intesi principalmente come luoghi ricreativi.
L’allungamento dell’aspettativa di vita e il conseguente aumento della popolazione over 65, uniti al diverso livello culturale dei nuovi anziani, ci hanno fatto capire che il modello dei CTE consolidatosi negli anni è antropologicamente superato, per questi motivi, nel 2015 inizia la transizione da Centri Terza Età in Centri per Tutte le Età, non solo un cambio di nome bensì un cambio di paradigma, con la volontà di costituire associazioni che oltre a gestire il CTE inteso come parte ricreativa, possano anche essere riferimenti per la comunità che abitiamo.
Oggi, i Centri per Tutte le Età possono diventare di estrema utilità per un welfare di comunità, aiutando le persone più deboli, incapaci di fruire delle nuove tecnologie digitali, fornendo servizi come avviene già in alcuni centri:
- rilascio certificati anagrafici e di stato civile
- rilascio SPID (Servizio Pubblico Identità Digitale)
- prenotazioni vaccini covid-19
- acquisizione green pass
- prenotazioni esami e richiesta PIN CNS con app solari-Q
- consultazione fascicolo sanitario
- orientamento verso altri servizi facenti capo alle politiche sociali.
Ecologia
In alcuni CTE potete conferire, pile esauste, olio da cucina esausto, ritirare i sacchi per indifferenziato e plastica